Botanica – Le varietà

Varietà

Mille varietà… diecimila nomi

L’impollinazione ed i
nomi dialettali

Nessuno mai è riuscito a classificare tutti i peperoncini che ci sono nel mondo né le specie e le varietà che consumiamo. La classificazione è complessa e difficile per vari motivi:

  1. Non tutte le specie e le varietà sono classificate. Molte crescono allo stato selvatico e molte non sono conosciute.
  2. Gli insetti, per nutrirsi del nettare, si spostano da una varietà all’altra trasportando il polline e dando vita a nuove tipologie con caratteri morfologici nuovi e intermedi.
  3. All’impollinazione incrociata degli insetti, si aggiunge il lavoro dell’uomo che cerca di creare nuove varietà di peperoncino sempre più rispondenti alle esigenze dei gusti e del commercio.
  4. A complicare tutto si aggiungono infine i nomi diversi che vengono dati al peperoncino nella varie località. E non è raro che la stessa varietà viene chiamata con dieci nomi diversi a seconda della regione in cui viene coltivata. Addirittura lo stesso peperoncino può essere chiamato con due nomi diversi se è fresco o secco. E’ il caso del famosissimo Jalapeño che da secco diventa Chipotle o del Poblano che quando è secco si chiama Ancho.

Tutte le varietà sono divise in due gruppi che si rifanno alla classificazione tradizionale.

  1. Specie domesticate con le cinque specie più diffuse classificate nel 1956 da Armando Theodoro HunzikerCapsicuum annuumCapsicum baccatum, Capsicum chinenseCapsicum frutescens, e Capsicum pubescens.
  2. Specie selvatiche con tutte le altre specie poco conosciute e poco diffuse, per la maggior parte classificate dallo stesso Hunziker.

Resta da avvertire che la classificazione di Hunziker, alla base dei due raggruppamenti qui proposti, non è assolutamente definitiva. E’ in atto, giorno per giorno, un sostanziale riordino e aggiornamento frutto di nuovi studi e nuovi metodi della più avanzata ricerca scientifica.